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CONTRO TERRORISMO E FANATISMO – scarponi, cyberwar – guerre e cultura –

Terrorismo e fanatismo di matrice fondamentalista, la paura mettono a dura prova la sicurezza e le libertà individuali. Come contrastare e debellare questi pericoli? Bombe e cannoni? Migliaia di scarponi dove s’insediano e agiscono di volta in volta? Con il coraggio coraggio dannunziano invocato con dotti ragionamenti dagli editoriali de Il Foglio? Ora, nel dibattito politico, si fa più forte e insistente l’accento su cose finora disattese: il terrorismo s’incrina con le infiltrazioni guidate da una efficiente intelligenze dei governi che decidono di coalizzarsi contro questo pericolo epocale. E poi bisogna indebolire il fanatismo che alimenta adesioni o simpatie sia verso i kamikaze sia verso i tagliagole. Servono iniziative culturali e d’informazione più completa e approfondita. E’ positivo che in Italia tra partiti di governo (PD di Renzi) e di opposizione ( il forte movimento M5S) ci siano molte convergenze su questo problema. Intanto sono già in atto “guerre digitali” contro il terrorismo. La più importante cyberwar è quella di Anonymous  come si evince dal  numero di hashtag contro l’Isis sin dal giugno 2014.

Per qualche conoscenza in più alleghiamo:

1- l’articolo “Anonymous contro Isis: come funziona la campagna degli hacktivisti nata dopo Parigi “  nel quale Carola Frediani, su La Stampa del 16 novembre” racconta come si realizza questa battaglia guidata da italiani, volta a raccogliere informazioni e cancellare profili social;

2 – l’intervista di Luigi Ambrosio a Daniele Tissone, segretario del sindacato di Polizia Silp, che risponde alle domande su come impiegare più risorse per la sicurezza. Che sono le seguenti:

  • Cinquecento milioni per la difesa e per le esigenze strategiche. Che cosa significa? Come verranno spesi questi soldi?
  • Questo perché abbiamo un deficit dal punto di vista tecnologico?
  • Questo è forse l’aspetto più concreto. Si parla di 150 milioni di euro di investimenti nella cosiddetta “cyber sicurezza”. Invece per quanto riguarda il resto della cifra a disposizione, il presidente del Consiglio è rimasto sul vago. Voi avete qualche notizia ulteriore rispetto a come verranno effettivamente spesi questi soldi? Lei dice “investire in tecnologia”: che cosa intende?
  • Renzi ha detto “non bisogna stare negli uffici, bisogna uscire per strada”. Come valuta queste parole?
  • Il programma che lei delinea è molto ampio: bastano i soldi che sono stati annunciato?
  • In che senso è diverso?
  • Questi soldi che vengono annunciati sono relativi a investimenti che, immagino, dovranno essere applicati nel tempo: non è che da domani mattina, immediatamente, si avranno a disposizione le strumentazioni, le risorse ecc. E invece questa minaccia viene considerata una minaccia immediata. Quindi la domanda che si stanno facendo tutti è: nel frattempo cosa si fa?
  • Siamo coperti in questo momento dal punto di vista della sicurezza?
  • Un’ultima cosa: ottanta euro per tutti gli operatori delle forze di Polizia?

3 – L'intervista di Luigi Di Maio "Mai in guerra e subito blocco agli emiri coinvolti con Daesh";

4 – L'intervista a Salvatore Stejo "L'Isis è il più grande committente a caccia di mercenari"

5 – "Volevo pacificare la Libia" intervista a R.Prodi

Allegato:
anonymous_contro_isis_frediani.doc
sicurezza_intervista_di_ambrosio_a_tissone.doc
mai_in_guerra_e_subito_blocco_di_maio.pdf
isis_a_caccia_di_mercenari_stefio.pdf
volevo_pacificare_la_libia_prodi.pdf

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