CHI UCCISO LI WANG ? CAMPAGNA INTERNAZIONALE – globalmondo

Li Wang ,un sindacalista cinese ,fu trovato morto nell'ospedale dove era trattenuto dalla polizia.L'inchiesta è stata insabbiata. La versione ufficiale è suicidio ma i famigliari non lo credono. E' stata promossa una campagna internazionale per la riapertura dell'inchiesta. La syoria  di Li Wang non è purtroppo diversa da quella di migliaia di sindacaisti in ogni parte del mondo:uccisioni, carcere. maltrattamenti,scomparse. Amnesty dedica ogni anno una parte speciale del suo rapporto alla persecuzione di attivisti sindacali. Diverse reti internazionali promuovono campagne di sostegno. Non lasciare soli i perseguitati non è solo solidarietà ma anche azione sindacale.In molti casi basta una firma per salvare un dirigente incarcerato e per dargli certezza di non essere solo.

Sindacalmente pubblicherà periodicamente appelli e informazioni sulle campagne internazionali di sostegno a sindacalisti perseguitati. Ci auguriamo che non siano sottovalutati e come tante richiesta di firme non finiscano nello SPAM.

 

 

 

 

ActNOW

A LabourStart campaign

Cina: Chi ha ucciso Li Wangyang?

In collaborazione con Hong Kong Confederation of Trade Unions, confederazione sindacale indipendente e democratica di Hong Kong, con più di 170.000 iscritti a 90 sindacati affiliati.



 

Due giorni dopo il 23esimo anniversario del Massacro del 4 giugno, Li Wangyang, attivista sindacale dal 1980, è stato trovato morto nell'ospedale in cui era detenuto, nella città di Shaoyang, provincia di Hunan. La polizia ha sostenuto che si tratta di un suicidio e ha portato via il corpo senza indugio. La famiglia di Li non è convinta della veridicità della dichiarazione della polizia e ha chiesto che venga effettuata un'inchiesta sulla sua morte. Ciò nonostante, il Governo Cinese ha ignorato le richieste dell'opinione pubblica e cremato il corpo di Li. Solo pochi giorni prima della sua morte misteriosa, Li aveva rilasciato un'intervista ad una stazione televisiva di Hong Kong, nella quale criticava pubblicamente il Governo Cinese per l'oppressione dei dissidenti. Molti credono che la sua morte potrebbe essere una rappresaglia da parte delle autorità. Il destino di Li Wangyang è condiviso da molti dissidenti in Cina. Il governo cinese ha una lunga tradizione nel dichiarare fuorilegge gli attivisti sindacali e nell'intervenire brutalmente sulle loro azioni. Secondo le informazioni dell'ufficio di rappresentanza a Hong Kong della CSI/ITUC (ITUC/GUF Hong Kong Liaison Office), almeno 36 attivisti sindacali sono in carcere a causa del loro coinvolgimento nella organizzazione di scioperi, proteste o di organizzazioni dei lavoratori indipendenti. Questa cifra è solo la punta dell'iceberg, in quanto molti attivisti sono detenuti senza alcun procedimento legale o semplicemente brutalizzati dalla polizia. Molto spesso, le loro storie rimangono inascoltate. Invitiamo la comunità internazionale delle organizzazioni sindacali e della società civile, a mostrarci solidarietà, unendosi a noi nell'inviare questo messaggio al governo cinese.

 

 

Per collegamento promotori:  www

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