Il settimanale francese Le nouvel observateur ha dedicato una mezza pagina all’Italia ai tempi di Berlusconi. Quanto tempo ci vorrà per ridare dignità all’immagine del nostro paese ? Diventato simbolo di abuso di potere, corruzione, perversioni da basso impero. Una immagine che tanta parte dell’Italia non si merita ma che è diventata comune a chi ci guarda dall’estero
Urbi et orgies
Il rettore del Politecnico, Francesco Profumo, rinuncia alla candidatura a sindaco di Torino per il centrosinistra, e aumentano vertiginosamente le chance di Piero Fassino come uomo del Pd per tenere Palazzo di Città. Fassino, però, dovrà prevedibilmente vedersela con un vendoliano, magari attraverso le primarie, perché Sinistra ecologia e libertà (Sel) ha già chiarito che avrebbe rinunciato soltanto per sostenere la candidatura Profumo. Dopo settimane di tira e molla, e incassata la freddezza dell'attuale sindaco (Chiamparino ha giudicato quella di Profumo «una candidatura debole»), le condizioni poste dal rettore del Politecnico per la successione a Chiamparino non si sono realizzate.
Tra sondaggi e voti reali: una lettura possibile. Sabato 13 novembre il “Corriere della Sera” ha pubblicato un importante sondaggio sulle intenzioni di voto in vista di possibili elezioni legislative generali anticipate: la particolare autorevolezza della sede in cui questo sondaggio è stato ospitato ci ha indotto a formulare alcune, semplici, considerazioni di approfondimento partendo dal dato empirico di una sua qualche, possibile, aderenza con le tendenze reali in atto ( si tratta di una forzatura, ovviamente: i sondaggi, tutti, sono da prendere con le molle, ma ci abbiamo comunque provato).
Gli avvenimenti degli ultimi giorni, quelli dell’intervento del premier Berlusconi verso la Questura di Milano e realtivi fatti collegati, hanno posto in evidenza due gravi problemi. Il primo: il progressivo deterioramento della democrazia ed il mancato rispetto dei principi costituzionali da parte di chi rappresenta il Governo. Il secondo: la caduta di un’etica pubblica per lasciare spazio alla libertà personale di circondarsi non solo più di “nani e ballerine” ma addirittura di “bone mignotte” e puttanieri. Il nostro paese corre rischi gravi, la democrazia della cosa pubblica all’italiana appare davvero configurarsi come “post-democratica”.
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