Ricordando un Amico - Nel periodo durante il quale ho ricoperto l’incarico di Segretario Generale della FNP di Verona. Un componente del Consiglio Direttivo di quel territorio, si chiamava Fausto Scandola. Un sindacalista vero, coraggioso, una persona altruista e onesta, che tanto ha dato alla cisl, burbero nell’apparenza, ma con un cuore immenso, sempre pronto ad aiutare (in silenzio) chi gli tendeva la mano. Non sempre avevamo identità di vedute, ma il giorno che ricorderò per sempre è stato quando, guardandomi negli occhi, mi disse “sei un vero amico”. Si! ho avuto questa riconoscenza, un onore del quale sono orgoglioso.
Svolta storica per Amazon con il sindacato? Oppure una rondine non fa primavera? E’ presto per dirlo ma per la sede di Amazon Logistica di Piacenza è stato firmato per la prima volta un accordo tra Azienda e Rappresentanze Sindacali Aziendali delle rispettive categorie di Cisl, Cgil, Uil e Ugl. . Amazon è il gigante più grande nel campo delle piattaforme digitali: E-commerce, web services, cloud computing.
Fondato nel 1962, l’ ISRIL -Istituto di studi sulle relazioni industriali e di lavoro - l’Istituto associa, in forma cooperativa, esperti e ricercatori. E’ stato promosso dalla Cisl (http://www.isril.it/chi-siamo.html). Ha avuto successo anni addietro, oggi dimenticato da troppi sindacalisti Cisl. L’ultima nota (n.20) pone a titolo: Quale ruolo pensano di avere Confindustria, Sindacati e le altre molteplici rappresentanze collettive nella cosiddetta terza Repubblica che Di Maio e Salvini stanno progettando e che potrebbe inverarsi a breve? Conclude così.
PRIMO MAGGIO - In passato, i sindacati hanno più volte discusso su come cambiare la celebrazione del Primo Maggio, per conferire attualità a quello storico giorno. Per un motivo o un altro le ultime edizioni a Torino non sono ben riuscite, anzi alcuni critici hanno valutato quella piazza persino deprimente, ma dopo non si è discusso più di tanto. Perché le parole - anche se ben poste - non rimbalzano nella piazza, risvegliandfo i sentimenti e chiamando in causa la ragione? Le parole scorrono a fiume, in fretta, quasi per affrettare la conclusione evotando l'arrivo dell'ultimo spezzone dove si concentrano i contestatori.
Il caso italiano - Questa scuola non va. Cinquant'anni dopo don Milani di Mauro Piras. (allegato) La newsletter del 23 aprile 2018 della rivista il Mulino segnala questo articolo pubblicato l’anno scorso. In apertura una citazione: una scuola che seleziona distrugge la cultura. Ai poveri toglie il mezzo d’espressione. Ai ricchi toglie la conoscenza delle cose. [Lettera a una professoressa]. Il saggio di Mauro Piras analizza più aspetti. Il dibattito sulla scuola appare sempre più impoverito da semplificazioni e false polarizzazioni. La visione di una scuola migliore è da costruire interamente, superando le sterili ripetizioni dell’identico.
Dal sito www.ildiariodellavoro.it – Si legge quanto segue. Esistono ben 31 (trentuno!) contratti nazionali dei metalmeccanici, tutti diversi tra di loro, tutti firmati da associazioni d’imprese e da sindacati dei lavoratori. Non si sa con quale grado di rappresentatività della categoria, considerandone il numero. E questo è solo un esempio. Il Cnel, che per statuto raccoglie i contratti nazionali di lavoro (adesso anche quelli aziendali), ha contato nell’ultima rilevazione quasi 900 contratti nazionali. “Un’enormità” commenta Tiziano Treu, il presidente del Cnel.
Quando la legalità diventa ingiustizia! Torino 11 aprile 2018. Decine di rider hanno affollato l'aula in cui si è celebrato il primo processo in Italia contro Foodora, il colosso tedesco delle consegne di cibo a domicilio. Il Tribunale del lavoro di Torino ha respinto il ricorso dei sei fattorini ritenendo che gli stessi sono collaboratori autonomi non legati da un rapporto di lavoro subordinato con l’azienda. vedi allegati
L’Istituto Regionale di Studi sociali e politici “Alcide De Gasperi” di Bologna ha ristampato il saggio, del 1909, di Robert Michels La democrazia e la legge ferrea dell’oligarchia. Nella presentazione Domenico Cella motiva l’attualità del testo: è una lucida rappresentazione della vicenda della socialdemocrazia tedesca di oltre cent’anni fa e richiama l’attualità sulla degenerazione oligarchica delle nostre democrazie.
Il rapporto 2018 del welfare index delle Pmi promosso da Generali (con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni), per il terzo anno ha analizzato il livello di welfare in oltre 4mila piccole imprese (10mila interviste nel triennio) evidenziando come nei contratti integrativi circa un terzo delle aziende abbiano raggiunto accordi per introdurre misure di welfare, accanto ai premi di risultato erogati in cash. A quando un rapporto analitico e una strategia del sindacato? Welfare aziendale solo per dipendenti e famigliari? Nulla per il territorio circostante?
Il ”patto per la fabbrica”, accordo definito storico dalle Confederazioni sindacali e dalla Confindustria, ha già coinvolto - oltre agli organismi statutari - l’insieme del sindacato, le Rsu, gli iscritti e poi i lavoratori? Ha avviato modifiche nelle relazioni sindacali? Quali? Alleghiamo una voce “fuori dal coro”, quella di Pietro Ichino. In “Quel patto poco utile per la fabbrica “, su la voce.info, inizia così. Se con il Patto per la fabbrica Cgil, Cisl, Uil e Confindustria volevano mostrare la capacità di autogoverno del sistema delle relazioni industriali, non ci sono riusciti.
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