Il Ddl anticorruzione predisposto dal ministro Severino prevede aumenti di pena, non corregge le distorsioni (mano leggera) operate dal precedente governo in tema di falso in bilancio e rinvia la discussione oltre il voto per le amministrative (maggio). Eppure la corruzione ( con il suo enorme costo stimato oltre i 60 miliardi dalla Corte dei Conti) è il principale fattore che tiene lontani dall'Italia gli investitori esteri. Eppure siamo maglia nera in EU ! Nulla viene deciso per tagliare i tempi insopportabili della giustizia italiana che consente così la prescrizione dei reati a coloro che hanno soldi per tirare a lungo pagando fior di avvocati.
Livia Ricciardi del Dipartimento Lavoro della Cisl esamina in un meticoloso articolo la “flexisecurity all’italiana” ovvero il disegno di legge sul mercato del lavoro in discussione al Senato, quella riforma del mercato del lavoro che non ha ancora forma soprattutto sulle politiche attive del lavoro rinviate ad una legge delega da definirsi entro sei mesi dall’approvazione della legge in oggetto.
Non si sono certo placate le polemiche sollevate da più parti per la modifica in corsa del disegno di legge sul mercato del lavoro approvato dal Consiglio dei Ministri ed il successivo testo presentato per la discussione al Senato. La Confindustria e gran parte del Pdl hanno ravvisato modifiche che comporterebbero lo snaturamento dell'intesa raggiunta tra le parti sociali ( che poi, quelle sindacali hanno preso le distanze affiancato il no iniziale della Cgil) e poi tra Il Premier Monti ed i tre partiti di maggioranza (Pd, Pdl Udc).
Di questa polemica ingigantita aoltre al merito in discussione si sono riempite le pagine dei quotidiani ed i Tg.
Il libro di Chiara Valentini “O i figli o il lavoro” fotografa un paese dove essere madri non è più un diritto, prende le mosse da quattro casi esemplari, che ben disegnano lo stato dell’arte in Italia, oggi, per le tante donne che vogliono un figlio ma che intendono anche continuare a lavorare: due diritti entrati in rotta di collisione, a quanto pare.
È arduo disegnare un'imposta basata sul valore degli immobili, senza disporre di un aggiornato catasto e senza il criterio della progressività, che sia contemporaneamente equa, di semplice applicazione e federalista. L’Imu è stata propagandata con troppe qualità mentre è gravida di iniquità, non ha alcun carattere di progressività rispetto all'entità del valore reale del patrimonio immobiliare posseduto. Il mancato aggiornamento del catasto, unitamente ad alcune clausole ingiuste socialmente, accentuano le iniquità dell’IMU delineata con la recente legge.
In allegato
Poiché la dimensione della spesa pubblica in Italia è consistente, oltre il 50% del valore del Pil, quindi oltre 800 miliardi di euro, la parola tagli è utilizzata anche quando non è appropriata come per tradurre la “spending review” termine ampiamente uitilizzato per le manovre finanziarie e l’aggiustamento dei conti pubblici. Scegliere il metodo della “spending review” ( letteralmente revisione della spesa) consente di tagliare ove esiste inefficienza e spreco, doppioni di uffici non saturati, per spostare le risorse su altri settori importanti ( es. ricerca, informatizzazione, non autosufficienti ed altro).
La si chiami come si vuole, ma il Governo Monti - se ripristinasse un tavolo di discussione sulle prospettive del sostegno alla produzione, all’occupazione e ai consumi – potrebbe recuperare in questa sede anche il tema del mercato dl lavoro, coinvolgendo le parti sociali nella individuazione delle ulteriori modifiche da apportare. Qualsiasi soluzione che scaturisse da scelte condivise, è meglio di quelle che fossero vissute come imposte da questa o da quella parte. Specie se fossero individuate entro un contesto di scelte che riguardassero anche la crescita. La concertazione non è soltanto un metodo, semmai per dare una golden share del consenso a qualcuno.
In tempo di crisi profonde come quella in corso, di una recessione che non ha ancora svoltato, serve interrogarsi a fondo. Essere pessimisti è anticipare ciò che accadrà sinonimo del dire il meglio è alle nostre spalle? Oppure serve di più scegliere le poche cose che catturano il cuore, valori come l’eguaglianza, la libertà, la giustizia anziché i tanti fatti che catturano l’opinione pubblica o la cronaca del giorno? E su questi valori costruire proposte. La nota n.14 dell’Isril “Il meglio è alle nostre spalle?”di Giuseppe Bianchi s’interroga se dobbiamo ripiegare sul presente con la sola preoccupazione di galleggiare, evitando di affondare.
Il fiato mozzato da un lungo flash back ti tiene avvinghiato alla pagina in attesa di scoprire le circostanze misteriose della morte della madre del protagonista. E non respiri. Ti senti sottilmente condannato a ripercorrere con lui le tappe di un estenuante romanzo di apprendimento, tutto giocato nella lotta contro la grande rimozione che avevi schierato (Chi? Lui? Sì. No. Anch'io) a difesa della tua fragilità e nel tentativo di sfuggire alla “cognizione del dolore”, il regalo amaro ma liberatorio di ogni appuntamento con la maturità. In attesa del prossimo tornante, beninteso. La perdita della madre, mi insegnò per consolarmi Francesca Spano poco prima di lasciarci a sua volta, non è “un” momento della vita.
Il Sole pubblica due articoli e la lettera di risposta del ministro Fornero sul discusso argomento di quanti siano i lavoratori "salvaguardati" e non nel percorso verso la pensione a seguito di acordi collettivi e/o individuali. Emerge da tali articoli che il ministro finora con la cifra di 65.000 si sia riferita esclusivamente ai lavoratori interessati da accordi collettivi che rimarrebbero senaz pensione e senza ammortizzatore nel periodo della fine legislatura 2012-2013. Ora il ministro ammette sull'incalzare dei dati Inps che si provvederà in seguito anche per gli altri.
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