Naiara Galarraga Gortàzar , su La Repubblica, intervista l'ex-presidente del Brasile. Lula “Per Bolsonaro la democrazia è un ostacolo Sono pronto dopo il carcere a sfidare questi pazzi”. Sarei potuto fuggire all’estero, ma ho accettato di andare in prigione per poter dimostrare che sono innocente e che tutte le accuse sono false. Ormai ho 74 anni. Preferirei non dovermi candidare di nuovo, ma se serve a fermare questa gente mi metterò a disposizione. Così inizia.
Condividere il tempo libero è diventato un atto sovversivo di Oliver Burkeman, The Guardian. Così inizia. Esattamente 90 anni fa, Stalin annunciò un ingegnoso nuovo piano per trasformare l’Unione Sovietica in una grande potenza industriale: eliminare la settimana di sette giorni. La maggior parte della forza lavoro ebbe una settimana di quattro giorni più uno di riposo, ma la classe lavoratrice fu divisa in cinque gruppi, ognuno dei quali sarebbe stato libero in un giorno diverso per impedire che la produzione delle fabbriche si fermasse.
Da 580 giorni i suoi sostenitori erano accampati fuori dalla sede della polizia federale di Curitiba, che per diciannove mesi è stata il carcere di Luiz Inácio Lula da Silva. Ieri, poco dopo le 16 brasiliane, è scoppiato un boato. Poi una festa, con cori e bandiere rosse che ritraevano il volto dell’ex presidente-operaio e la scritta «Lula livre», Lula libero. Era appena arrivato l’ordine di scarcerazione. Poco dopo l’ex presidente è uscito con il pugno alzato. «Volevano imprigionare le idee, ma le idee non si fanno imprigionare», sono state le prime parole dopo il ritorno in libertà.
Il caso occupati. Quale tutela per l’Italia nelle nozze Fca-Peugeot . Romano Prodi, su Il Messaggero, così inizia il suo editoriale di riflessione sulla fusione Fca-Psa. Poiché la fusione fra Fca (Fiat-Chrysler) e Psa (Peugeot) non solo è destinata a formare il quarto gruppo mondiale tra i costruttori di automobili, ma coinvolge la quasi totalità dell’industria automobilistica italiana, conviene metterne in luce le motivazioni e le possibili conseguenze. Si tratta infatti di un’operazione complessa, che potremmo assimilare a un matrimonio di necessità, di riparazione e di convenienza.
L’uomo che ci spiegò l’uomo. Marino Niola, su La Repubblica, ricorda - a dieci anni dalla scomparsa - Claude Lévi-Strauss, il padre dell’antropologia moderna, che in esclusiva scrisse per Repubblica sedici articoli illuminanti. Dal razzismo al vegetarianesimo la sua indagine è stata ampissima. Così inizia. Le razze non esistono. Ma il razzismo non finirà mai, perché il colore della pelle e altre differenze somatiche sono i classificatori primari dell’umanità. In questa frase, che Lévi-Strauss amava ripetere nelle sue lezioni, c’è tutta la filosofia, lucida e disincantata, del più grande antropologo del Novecento.
Alberto Negri in “Il lungo tradimento americano dei Curdi” , editoriale su Il Manifesto, scrive che è questa infamia politica, anche di altri governi, è iniziata negli anni Settanta e oggi nel Nord della Siria, il Rojava curdo, si è aperto il capitolo più devastante: il massacro di un popolo e dei princìpi più basilari di giustizia, diritto internazionale e democrazia, l’umiliazione degli Stati uniti, incapaci di fermare il Califfo Erdogan, un’Europa sotto ricatto e la virtuale disarticolazione della Nato - a 70 anni dalla sua fondazione - non a opera di un attore esterno ma di uno stato membro come la Turchia dal 1953. (…) per proseguire aprire l’allegato
Nella fabbrica 4.0. Gloria Riva, Espresso n.40, in “Operaio, l’algoritmo ti guarda” ben descrive come la tecnologia controlli la produzione, l’orario, le scelte, i turni. Come possono rispondere i lavoratori? L’algoritmo non è certo neutrale. Così inizia. Una volta si fabbricavano cinque cabine al giorno. Adesso se ne fanno dieci», in un paio danni la produttività alla milanese Kone, leader nella realizzazione di ascensori, è raddoppiata. Evviva. Merito di Industry 4.0 e della nuova organizzazione flessibile del lavoro. Ma esattamente, cos'è cambiato?
Il Brasile che resiste a Bolsonaro. Tre articoli su Il Manifesto del 2 ottobre “scattano” una fotografia sul Brasile di Bolsonaro e sul futuro dell’opposizione e di Ignacio Lula che potrebbe già ora lasciare il carcere in semilibertà, ma sceglie diversamente. L’attuale governo è un incubo, soprattutto per gli indios e per l’Amazzonia, che ci riporta ai tempi della morte di Chico Mendes, alla gravità di quel momento tragico. Al potere c’è un gruppo di fascisti, che hanno una larga maggioranza e attaccano i diritti, gli insegnanti e l’ambiente. Larghi settori della popolazione si stanno risvegliando, ma ci vorrà ancora tempo.
Salvatore Biasco, già professore ordinario di Economia monetaria internazionale all’Università «La Sapienza» di Roma, è autore - sul sito nuovi-lavori.it - del saggio “L’eredita di Marx per un economista laico”. Inizia ricordando “ Marx è stato il mio imprinting giovanile..poi la mia formazione si è indirizzata verso l’economia, consolidandosi nei Dipartimenti diretti da Sylos Labini, quindi in un universo intellettualmente laico”. Il saggio in 12 cartelle si articolo nei seguenti 9 capitoli:
Venerdì 27 settembre, «Siamo un milione»: l’onda verde invade l’Italia da nord a sud in difesa degli clima: in 200 mila a Roma, altrettanti a Milano. La protesta globale dei giovani del Fridays for future si estende in tutto il mondo e chiede impegni concreti alla politica. I giovani sono preoccupati più degli anziani perché subiranno le conseguenza dei cambiamenti.
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